vineri, 12 august 2011
don Abbondio
Per una di queste stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell'anno 1628, don Abbondio, curato d'una delle terre accenate di sopra: il nome di questa, ne il casato del personaggio, non si trovan nel manoscritto, ne a questo luogo ne altrove. Diceva tranquillamente il suo ufizio, e talvolta, tra un salmo e l'altro, chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno, l'indice della mano destra, e, messa poi questa nell'altra dietro la schiena, prosseguiva il suo cammino, guardando a terra, e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che cacevano inciampo nel sentiero: poi alzava il viso, e, girati oziosamente gli occhi all'intorno, li fissava alla parte d'un monte, dove la luce del sole gia scomparso, scappando per i fessi del monte opposto, si dipingeva qua e la sui massi sporgenti, come a larghe e inuguali pezze di porpora.
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